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A fine luglio 2021 sono state recepite dal Ministero della Transizione Ecologica (MiTE)le nuove linee guida sulla classificazione dei rifiuti che vanno a rinforzare un obbligo relativo alla loro corretta classificazione, da parte del cosiddetto “Produttore”.

Ricordiamo che, secondo l’Art. 183 del Dlg 152/2006, il “Produttore” è “il soggetto giuridico che genera il rifiuto con la propria attività”; nel caso delle cartucce di stampa esauste il Produttore è quindi 1’Azienda/Ente, più in generale la Partita IVA utilizzatrice delle stampanti, indipendentemente – va rimarcato – dal fatto che esse siano di proprietà oppure a noleggio.

Ciò che è stato aggiunto di nuovo rispetto al passato è la necessità, per il Produttore, di documentare e giustificare la classificazione eseguita in particolare per i rifiuti certamente pericolosi e per quelli, come appunto i gruppi cartuccia esausti, che possono avere sia una variante pericolosa che non pericolosa.

Spesso si tende a semplificare troppo la “classificazione dei rifiuti” riducendo quest’attività, che è articolata e complessa, alla semplice attribuzione al rifiuto del cosiddetto “codice CER” che deve essere svolta per responsabilità dal “Produttore”, ed invece viene spesso demandata a soggetti terzi, non sempre in possesso di competenze e conoscenze adeguate. Questo evidenzia una mancata comprensione delle motivazioni e delle responsabilità che il legislatore ha posto proprio in capo al “Produttore” quale soggetto originario di tutta la filiera del rifiuto.

Tutto ciò si traduce nell’obbligo, per il “Produttore”, di caratterizzare i propri rifiuti, attribuendo loro il corretto codice CER (pericoloso, o non pericoloso) da sottoscrivere nel Formulario FIR, effettuando le dovute verifiche, eventualmente anche in laboratorio, e procurandosi la relativa documentazione a supporto da esibire in caso di controlli.

Riguardo ai Toner e ai gruppi cartuccia esausti, in conclusione rimarchiamo sempre che un abbonamento al servizio ZEROZEROTONER libera il Cliente dal ruolo di “Produttore del rifiuto” e quindi da tutte le responsabilità, inclusa quella della complessa caratterizzazione del rifiuto.